Nel primo caso, NATO-SCOGLIO, si vuole premiare quel giocatore che durante l’incontro si e’ distinto come baluardo invalicabile di situazioni accadute durante la gare. Colui che per 90 minuti caparbiamente non ha dato sfogo alle giocate avversarie.
Il trofeo SCOGLIO-NATO invece, vuol andare ad indicare colui che nel corso della battaglia agonistica svogliatamente si e’ portato fino alla fine della gara, senza mettere in evidenza le proprie capacita’.
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complimenti a Viviano,ottima partita. Salvo il solito Borja e Ljajic
Ragazzi ma come mai a Torino non si gioca mai? Si puo’ perdere ma si deve lottare specialmente con questi qui!! Bisogna mettere grinta!! NATO-SCOGLIO a Viviano che spero si sia ritrovato. SCOGLIO-NATO a Pizarro, oggi non ne ha azzeccata una!!
Oggi non mi sento di dare il voto a nessuno per il nato scoglio.. la partita si può perdere certo ma entrare in campo senza la grinta che, specialmente in quesi campi , giusta, e prorpio per questo il voto di scoglio nato va a Montella che rappresenta la squadra e poi , a mio parere, non ha fatto le scelte giuste. Comunque ripartire deve essere la parola d’ordine che da qui alla fine del campionato ci si può ancora divertire tanto e raggiungere i posti che portano in europa .
Con l’avvento di Diego in settimana, pensavo che fossero carichi come molle……..invece mosci come……beh qui mi fermo. Nato scoglio Viviano scoglionato…. Tutta la squadra quindi Montella. Ma qualche urletto ai giocatori per dar loro una scossa no eh Vincenzino? Comunque sempre fiduciosi, quest’anno cerchiamo di entrare in Europa poi l’anno prossimo se ne riparla anche con i gobbi
C’era stata la polemica in settimana sul video diffuso dalla società bianconera con i versi di Dante “lasciate ogni speranza voi ch’intrate” e la risposta dei Viola “non ti curar di lor ma guarda e passa”. Forse, ad essere sportivi, sul campo, sarebbe stato meglio dire “non ti curar di lor ma guarda e impara”. Perché c’è sempre da imparare anche quando non vorresti mai farlo da “quella” squadra. Per me, ma è una opinione personale pronta ad essere discussa e colpevolizzata, la sconfitta ce la siamo andata a cercare lasciando libere da ogni marcatura le fonti del gioco bianconere. C’era a centrocampo il vuoto, 20/30 metri di campo libero e a loro disposizione per costruire ed imbastire in velocità. Noi e dico la verità a seguire le piroette di un Pizarro che a volte si mangia l’uomo, ma ieri molto spesso, troppo spesso si faceva soffiare la palla dall’avversario di turno che immancabilmente gli si lanciava addosso. Questo atteggiamento narcisistico è poi anche contagioso e ha contaminato la difesa che mentre prima era decisa e precisa, comincia ad accusare delle sbandate preoccupanti. G. Rodriguez, molto sicuro di sé fa dei dribbling preoccupanti in area e sono due o tre volte che perde il pallone creando situazioni troppo pericolose. Ieri i gol sono venuti da un rinvio di testa corto e in direzione centrale di Roncaglia e da una palla persa in mezzo all’area da Pasqual. Nel primo caso la palla è finita a Vucinic che ha avuto tutto il tempo di controllare e tirare, forte ma non angolato e bucare Viviano forse coperto ma in ritardo. Non dico come uno dei gol presi contro la Roma ma quasi. Sul secondo non poteva farci niente. Matri da pochi metri non ha perdonato. Perché Pasqual ha perso quel pallone? Perché l’hanno pressato e messo in crisi, cosa che noi abbiamo fatto per pochissimo tempo e poi non più. Si è rivisto qualcosa verso la fine con l’ingresso di Ljajic ed ElHamdaoui. Quale altra occasione ci ricapiterà di giocare contro una difesa a metà come quella della Juventus ieri sera ? Mentre Viviano ha sì preso due gol ma si è anche riscattato con delle belle parate, Buffon non ha dovuto farne una o quasi. In fase di impostazione di gioco siamo lenti e continuo a ripeterlo prevedibili. L’unico che esce da questi schemi, finché può e ce la fa è Cuadrado che ieri ha giocato più accentrato quasi come una terza punta. Romulo ha preso il suo posto sull’esterno ed ecco che ci è venuto a mancare in mezzo al campo chi facesse l’ interdittore di gioco. Speriamo in Sissoko che arrivi presto. Dire che sono deluso dell’atteggiamento in campo è poco. Ogni tifoso Viola mi può capire e sono certo condividerà questa mia delusione.
Mi pare che questo atteggiamento compaia nell’intervista rilasciata da Pizarro e che riporto.
“Dobbiamo accettare la sconfitta ma quella di stasera non è la vera Fiorentina. Avevamo preparato la partita in un certo modo ma su certi campi ci vuole qualcosa in più per vincere. Quello che stasera è mancato: la cattiveria e la voglia di combattere. Abbiamo lasciato troppo alla Juve, che si è dimostrata superiore. Stasera è mancato quel qualcosa che è necessario se si vuole essere grandi. Dispiace soprattutto perché all’andata eravamo riusciti a mettere in difficoltà la Juve. Adesso serve voltare pagina, reagire da gruppo. Perché stasera abbiamo sbagliato proprio nel voler risolvere le cose da soli. Crescere? Sì, per le ambizioni che abbiamo. Parlare è facile ma credo che la cosa più importante sia dimostrarlo ogni domenica. Dispiace perché sappiamo cosa significa questa partita per la tifoseria, oggi è mancata la cattiveria e l’agonismo. Ciò che serve per fare la differenza in certe partite. Con l’Inter sarà difficile ma una vittoria potrà servire da rivincita e per tornare a credere in quello che stiamo facendo”.
Qualcosa non mi torna nelle parole di Montella. Noi dobbiamo giocare per noi e non per favorire il Napoli e poi che Pirlo corra, non certo ad alte velocità, non esime dal non farlo marcare. Dobbiamo essere una squadra propositiva’ bene, ma proponiamo qualcosa non in zone del campo sterili ma dove si possano avere dei frutti.
“La Juventus oggi ha fatto una grande partita senza fare cose straordinarie, ha qualcosa in più delle altre ma non sempre vince chi è migliore. Spero che il Napoli rimanga aggrappato fino alla fine. All’andata facemmo grande partita? Sì, ma ogni partita è diversa, per i primi 20′ la sfida è stata aperta. Poi su un nostro disimpegno errato è nato il gol, la Juve è cresciuta e ha dimostrato di essere una grande squadra amministrando bene il gioco, anche se eravamo quasi alla pari…Piazzamento europeo? E’ ancora tutto aperto…Difficoltà in mezzo? Non riuscivamo a giocare con i difensori e Pizarro, i loro attaccanti hanno fatto un grande lavoro. Ma nel nostro processo di crescita non cambia nulla, questa partita ci farà crescere per capire dove migliorare in sfide di questo genere. Il nostro modo di giocare è di voler essere propositivi, la linea presidenziale è stata questa, la squadra è stata costruita così e non snaturiamo la nostra essenza. La mancata marcatura su Pirlo? È il giocatore che forse corre di più in Serie A, è molto difficile marcarlo. Da parte nostra invece Pizarro non era nelle migliori condizioni fisiche…”.
Michele_46